Il Raspberry Pi è un mini computer che è stato ideato dalla Raspberry Pi Foundation, che sarebbe un’organizzazione inglese nata per beneficenza.
L’idea iniziale era quella di creare uno strumento per promuovere lo studio dell’informatica all’interno delle scuole e soprattutto nei paesi non ancora sviluppati, avendo come obiettivo principale quello di far avvicinare i ragazzi all’utilizzo del PC con il supporto di un computer di dimensioni piccole, allo stesso tempo economico e molto veloce.
Questa prima idea, in realtà nel tempo si è sviluppata fino ad arrivare ad appassionare gli utenti che maggiormente fanno uso della tecnologia e si occupano di coding e programmazione in generale.
Il Raspberry Pi ha una grandezza di una carta di credito, quindi è veramente molto piccolo, ma ha un processore ARM e RAM, con funzionalità grafiche e con le porte hardware di modello standard che di solito si trovano in un computer normale.
Sicuramente non sarà potente come un personal computer dotato di desktop, però può allo stesso modo essere utilizzato per tutte quel tipo di attività per le quali comunque non occorre necessariamente un PC molto costoso e che occupa molto spazio.
La scheda elettronica che si trova all’interno può essere spostata da un sistema operativo messo a punto in base alle sue capacità, il quale viene fatto leggere dal dispositivo stesso passando per una scheda microSD che diventa come fosse una storage di dati.
Si può comprare un kit con una microSD con l’OS precaricato, oppure si può scaricare tutto direttamente dal sito web ufficiale. Il Raspberry Pi, infatti, dà il massimo della sua funzionalità con delle distribuzioni Linux dedicate appositamente, quindi con un software libero e che può essere facilmente utilizzato da tutti, senza dover per forza comprare una licenza.
I modelli originali A e B di Pi hanno bisogno di una scheda SD di dimensione standard, mentre tutti i modelli più moderni e attuali hanno bisogno di una scheda microSD, con una velocità di scrittura minima di classe 4. In alternativa, ci sono utenti che invece scelgono schede microSD di classe 10 con una capacità di almeno 8 GB.
Scegliere una o l’altra microSD dipende sostanzialmente da quanto si crede di voler leggere e scrivere.
Generalmente, si raccomanda di scegliere una scheda microSD da 4 GB perchè è quella che può supportare le funzioni principali, ma la diversità della scelta sta nel fatto che si decida se si ha bisogno o meno di installare immagini. Per esempio, se si installa NOOBS è bene assicurarsi di utilizzare una scheda da almeno 8 GB, che possa quindi supportare bene le immagini.
La storia del Raspberry Pi
Questo mini computer, il Raspberry Pi, quindi è di base il prodotto di un’idea nata da parte di alcuni inventori, i quali all’epoca si sono accorti che una domanda sempre crescente di programmatori non aveva una buona risposta da parte del mercato di riferimento.
Tutto ciò, perchè durante gli anni ’80 quando si ebbe una forte diffusione dei personal computer, chi voleva utilizzarlo era costretto ad avere già una buona padronanza delle basi di programmazione.
In questo scenario, quindi l’idea del Raspberry Pi risulta essere così semplice, ma al tempo stesso estremamente geniale: un computer creato in miniatura, privo di fronzoli o di accessori inutili, per essere utilizzabile in tutta la sua totale e completa funzionalità. Fu impiegato principalmente dagli insegnanti in ambito scolastico, i quali volevano insegnare l’informatica ai ragazzi per consentirgli di affacciarsi sul mondo dei computer, senza dover investire in una spesa eccessiva che non potevano permettersi di tutti. Oggi il Raspberry Pi rappresenta un pezzo da collezione che fa gola ai migliori nerd in circolazione o a chi è semplicemente appassionato di elettronica in generale.
Oggi giorno i ragazzi sono abituati a vivere in un mondo totalmente digitale e spesso si interfacciano con software molto intuitivi e rapidi, ma se da un lato sembra essersi semplificato di tanto l’utilizzo di internet e dei diversi dispositivi tecnologici, quindi eliminando le barriere che c’erano prima e rendendo quindi l’utilizzo della tecnologia fruibile facilmente a tutti, dall’altro questa evoluzione ha reso pressochè inutile ai diversi fruitori, la necessità di conoscere le basi dell’informatica, come se questa cosa estremamente importante adesso non sembri più fondamentale.
L’ultimo arrivato il Raspberry PI 4
La versione del Raspberry Pi 4 è l’ultimo modello che è stato introdotto sul mercato informatico. In generale, questo tipo di computer fa parte della categoria dei single-board computer, dal momento che tutti i circuiti e le varie componenti del Raspberry Pi sono posizionati sulla stessa “tavola”.
Quando è stato progettato era visto solo come un mini computer grande quanto una carta di credito, dedicato solo agli appassionati di informatica, ma che invece presto si è diffuso ad un vasto pubblico. Tutto ciò, perchè con l’avanzare dei diversi modelli e con l’incremento quindi della nuova tecnologia, sono state adottate tecniche migliori fino ad arrivare ad ottenere dei modelli maggiormente performanti dotati di caratteristiche che fanno parte dei veri e propri mini-pc.
In particolare, il modello Raspberry Pi 4 può vantare di avere un processore quad-core a 1.5Ghz, una memoria ram veloce fino a 4GB, un sistema bluetooth 5.0, un porta gigabit ethernet, un modulo wi-fi e un’alimentazione mediante type-c. Quindi, questo modello si trasforma in uno dotato di 8 GB di Ram e consente di soddisfare gli utenti che utilizzano determinati processi, ma hanno bisogno di più Ram a disposizione. Questa caratteristica, non sono migliora il Raspberry rendendolo molto più potente, ma lo presenta in maniera ancora più appetibile sul mercato, dal momento che il processore che viene impiegato consente di poter gestire fino a 16GB di memoria ram.